Come possiamo aiutare il mare a continuare a respirare? Con la partecipazione di tutti, a partire dai pescatori (di Santa Margherita Ligure).
I rifiuti nel mare sono tra i principali problemi ambientali del nostro secolo e per cercare di risolverlo anche qui può essere utile il concetto di circolarità virtuosa, in questo caso di “vortice”.
Ogyre – da “Ocean Gyres”, correnti oceaniche circolari fondamentali per l’ecosistema – è la prima start-up B Corp ad aver sviluppato una piattaforma globale per il recupero dei rifiuti marini. La circolarità è data dalla partecipazione a questo compito della flotta di pescatori che raccolgono marine litter – i rifiuti marini – e dal supporto di persone e aziende.
Ogyre coinvolge quindi chi il mare lo vive ogni giorno, i pescatori, con una flotta composta da pescatori brasiliani, italiani e indonesiani. Questa ONG nel nostro paese svolge la sua attività anche nella nostra zona, tra Bogliasco e Santa Margherita Ligure.
In Italia l’attività messa in pratica è il “fishing for litter”, cioè la raccolta di rifiuti marini durante la normale attività di pesca. Ogni pescatore riceve una remunerazione per l’equivalente in chilogrammi di rifiuti recuperati. In paesi come Indonesia e
Brasile, considerando il basso salario medio, rappresenta un’importante fonte di reddito; in Italia, può essere un’integrazione significativa in un momento di rincaro dei costi del carburante.
È possibile supportare i pescatori di Ogyre, da privato o da azienda, scegliendo la quantità di rifiuti marini che si vuole recuperare dal mare e finanziando direttamente la raccolta.
Noi della Mussini Giorgio ci sentiamo molto vicini ai valori di questa società benefit. Abbiamo quindi deciso di contribuire raccogliendo 100 kg di spazzatura recuperata nel nostro bel mare, che si merita tutta la nostra attenzione e cura.
“Come i pescatori, anche noi viviamo il mare ogni giorno, è il nostro bene primario e la fonte di sostentamento. Cerchiamo di tutelarlo e di sensibilizzare le persone che usano le nostre barche per visitare le bellissime coste del Tigullio. Per questo motivo ci sentiamo responsabili e abbiamo contribuito con entusiasmo all’iniziativa di Ogyre“, commenta Emanuela Bertullo, responsabile Marketing della Mussini.
Che fine fa questa spazzatura? I rifiuti rimossi vengono catalogati e analizzati per poi individuare eventuali opzioni di recupero o di riciclo.
Per supportare Ogyre, è possibile anche acquistare capi di abbigliamento (piumini, costumi da uomo e da donna, borracce) realizzati con un filato sostenibile e certificato (SEAQUAL), prodotto dalla riutilizzo sia di plastica recuperata dal mare sia di fine uso.
Ogyre ha una flotta di 49 pescatori tra Italia, Indonesia e Brasile grazie ai quali nel 2022 ha raccolto 180.000 kg di rifiuti e conta di superare il milione e mezzo nel 2024.